Ricordate quella stupida barzelletta in cui la mamma consolava il figlio dicendogli: “No tesoro, non è vero che hai la testa a forma di televisore”? Ecco. Io ero quella bambina e la testa a forma di televisore, almeno metaforicamente parlando, ero destinata ad avercela da sempre. Ero la ragazzina che guardava Goldrake e shippava Actarus e Venusia quando nemmeno esisteva il termine “shippare” e quella che, scoperte le serie TV, non ha più avuto scampo e si è completamente innamorata: dei mondi che rappresentano, delle storie che raccontano, del modo in cui lo fanno e poi, più avanti, del dietro le quinte e di come sono ideate e prodotte. Oggi adoro scrivere e viaggiare, sono una criminologa, amo i computer e continuo a guardare storie sul piccolo schermo.
Ero la ragazzina che guardava Goldrake e shippava Actarus e Venusia quando nemmeno esisteva il termine “shippare” e quella che, scoperte le serie TV, non ha più avuto scampo e si è completamente innamorata: dei mondi che rappresentano, delle storie che raccontano, del modo in cui lo fanno e poi, più avanti, del dietro le quinte e di come sono ideate e prodotte. Oggi adoro scrivere e viaggiare, sono una criminologa, amo i computer e continuo a guardare storie sul piccolo schermo.
Ed ho indiscutibilmente la testa a forma di televisore.
La mia formazione professionale è iniziata sul sito di Antonio Genna, nel 2011, per il quale ho recensito diversi show, curato delle rubriche di approfondimento ed ho fatto da inviata al Roma Fiction Fest.
Nel 2015, dopo un anno accademico trascorso a lavorare presso l’Università La Sapienza di Roma ad occuparmi di un progetto di studio e comparazione internazionale Italia-USA sulle dinamiche di comunicazione e diffusione mass-mediologica di casi di cronaca violenta, mi sono completamente dedicata al mondo delle serie TV, pur continuando ad interessarmi di criminologia e ricerca assieme agli amici della Ophir Criminology.
Dal 2014 al 2017 ho lavorato per il magazine online DGmag, mentre tra il 2016 ed il 2024 ho collaborato con Badtaste, viaggiando tra l’Italia e gli Stati Uniti per il mio lavoro. Nel 2020 ho scritto per Radio Bullets e Zeus, diventando poi giornalista pubblicista due anni dopo.
Terevisione – Giornalisti seriali è la mia creatura, il mio curriculum a cielo aperto e dal 12 settembre 2024 il sito è iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma.