Legends of Tomorrow: cosa potrebbe accadere nella quinta stagione della serie
La quarta stagione di Legends of Tomorrow si è conclusa con il team che è riuscito a sconfiggere Neron nel corpo di Ray (Brandon Routh), impedendogli di impossessarsi di migliaia di anime via App per prendere possesso dell’Inferno, realizzando il sogno di Hank (Tom Wilson) e di suo figlio Nate (Nick Zano) di dare vita ad Heyworld, un parco divertimenti decisamente sui generis in cui creature magiche ed essere umani potessero coesistere senza temersi a vicenda. Nonostante il piano sia riuscito, inutile dirlo, a prescindere dai molteplici ostacoli incontrati dalle Leggende, come ogni finale di stagione che si rispetti, il successo è arrivato a costo di un grande sacrificio da parte di Zari (Tala Ashe) che, per salvare Nate, è entrata in contatto con la versione bambina di se stessa, condannandosi così all’oblio. [CONTINUA]
The Handmaid’s Tale 3×05 “Unknown caller”: la recensione
Unknown caller, quinto episodio dei 13 che compongono la terza stagione di The Handmaid’s Tale, a nostro avviso, risolve quello che abbiamo sempre vissuto come un problema nella narrativa di uno dei personaggi più importanti e complessi della serie: Serena Joy. Per una buona parte della scorsa stagione e l’inizio di questa, gli autori hanno cercato di indurre un sentimento di empatia nei confronti di questo personaggio, trasformandola da consapevole ideatrice delle basi del pensiero dei Figli di Giacobbe a tenera madre, come a dimenticare tutti i suoi crimini precedenti, dal concorso nello stupro di June, al rapimento della piccola Nichole dalle braccia di una madre vessata e maltrattata per lungo tempo.
L’idea che questo personaggio, come sotto una sorta di incantesimo, si fosse trasformato così profondamente – come abbiamo già sottolineato nelle recensioni precedenti – e solo per il fatto di essere diventata madre (di una figlia non sua, va sottolineato), non ci aveva mai convinto, non quando si ha a che fare con una donna intelligente come Serena Joy, che ha fatto scelte ben precise e consapevoli nella vita e che l’hanno portata ad occupare il posto che ha ed a diventare uno delle donne più in vista nel regime totalitario di Gilead.
Che questa illusione di redenzione venga quindi definitivamente spezzata con questa puntata rappresenta probabilmente la strada più coerente per il personaggio, quanto meno più di quella della santificata “madre coraggio” che gli autori hanno cercato di far accettare al pubblico per qualche tempo. [CONTINUA]
Swamp Thing 1×04 “Darkness on the Edge of Town”: la recensione
Una delle caratteristiche salienti di Swamp Thing è indubbiamente l’orrore che riesce ad ispirare agli spettatori e anche questo quarto episodio, intitolato Darkness on the Edge of Town, ha il pregio di saper bilanciare il puro splatter, con la riuscitissima scena di Todd che cerca di auto mutilarsi un braccio in preda ad una visione dopo essersi ferito con i resti di un cadavere trovato nella palude, ed il più classico degli horror psicologici, con alcuni dei cittadini di Marais che vengono contagiati dalla misteriosa malattia contratta da Todd che li costringe ad affrontare i loro peggiori incubi e che ci aiuta peraltro a conoscere meglio alcuni importanti personaggi. [CONTINUA]