Elseworlds, Part 3 conclude questa avventura – cominciata in sordina nella prima parte e proseguendo in un crescendo – con una nota decisamente positiva e, nonostante qualche difetto, si è rivelata degna delle aspettative, riuscendo ad approfittare dell’assenza dei molti personaggi che hanno stipato Crisis on Earth-X per approfondire la natura di alcuni dei protagonisti, in particolare l’Oliver Queen di Stephen Amell che si è rivelato, volente o nolente, il cuore di questo crossover.
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Volendo fare una critica a questo terzo appuntamento in particolare, possiamo sicuramente dire che – come nel caso di The Flash – gli autori non sono riusciti ad integrare al meglio il cast di supporto di Supergirl nel racconto, con le apparizioni di James Olsen, Alex, J’onn e Brainy che non hanno aggiunto grandi contenuti alla trama, se non quello di confermare – almeno per quanto concerne Alex Danvers – come il legame tra le due sorelle sia il vero cuore pulsante della serie.
Dove quella del Superman di Tyler Hoechlin era stata, nella prima parte del crossover, una presenza quasi dimenticabile, l’uomo d’acciaio gioca qui invece un ruolo molto più importante, sia nelle vesti di supereroe, che in quelle di Clark Kent con le molte novità che riguardano la sua vita personale e quella della new entry Lois Lane.
La presenza di un personaggio tanto ingombrante resta tuttavia un problema non facile da gestire dal punto di vista autoriale, spesso accade infatti che il ruolo di Superman venga sacrificato dalla necessità di non mettere in ombra la sua meno nota cugina, una scelta quasi obbligata che ha portato però a renderlo troppo spesso più vulnerabile di quanto il personaggio probabilmente dovrebbe essere, considerato che lo abbiamo visto subire almeno una sconfitta in quasi tutte le apparizioni che ha fatto in Supergirl. D’altro canto, proprio come avvenuto in questo specifico episodio, le rare volte che il supereroe appare, il suo ruolo diventa predominante, finendo per strappare il centro del palco a Supergirl, come quando si rivela essere l’unico in grado di gestire il potere del Libro del Destino a discapito di colei che avrebbe dovuto essere la protagonista di questa terza parte dell’evento.
Nonostante il crossover si concluda con un toccante dialogo tra i cugini, con Clark che dice a Kara che lei è un eroe migliore di quanto lui sia, il risultato degli eventi che si sono appena conclusi rendono difficile credergli, soprattutto quando la sua presenza è stata fondamentale ai fini della sconfitta di Deegan.
Dal punto di vista recitativo Hoechlin fa un ottimo lavoro nel diversificare la propria interpretazione a seconda che vesta i panni di Super-Deegan o Superman, riuscendo nel difficile intento di far dimenticare al pubblico di stare in realtà recitando con se stesso.
Tra i rimpianti che abbiamo con la conclusione di Elseworlds c’è quello di non aver assistito ad una conversazione a cuore aperto tra Oliver Queen e Kara Danvers che stanno vivendo, per ragioni diverse, esperienze molto simili. Nella sua serie Oliver è stato infatti costretto dalle circostanze a tornare a vestire i panni di Green Arrow rinunciando al proprio anonimato, mentre Supergirl è stata obbligata ad abbandonare il DEO dopo essersi rifiutata di rivelare la propria identità segreta, un argomento su cui i due avrebbero avuto quindi molto di cui discutere.
Come dicevamo all’inizio di questa recensione, il crossover ha fatto spiccare in particolare il personaggio di Oliver Queen per diversi motivi: questa esperienza in generale e lo scambio di identità con Barry in particolare, gli sono serviti per mettere in discussione se stesso e l’oscurità che lo ha sempre motivato. Il vedere e vivere sulla sua pelle l’atteggiamento positivo con cui Barry (e indirettamente Kara) rivestono il ruolo di eroi, gli ha fatto desiderare di aspirare a qualcosa di diverso per se stesso, anche se gli autori sembrano suggerire che il suo destino possa essere nefasto.
Quando Oliver si reca infatti da The Monitor chiedendogli di salvare Barry e Kara che hanno messo a repentaglio le loro stesse vite per rallentare il tempo correndo e volando intorno alla terra per rallentare il tempo e fermare Super-Deegan, Mar Novu gli chiederà qualcosa in cambio, che non sappiamo cosa sia, ma che Oliver sarà stato apparentemente disposto a concedergli pur di salvare la vita dei sui amici e del mondo intero.
E’ interessante constatare come, a un solo giorno di distanza dal suo accorato appello alla moglie Felicity, ancora profondamente ferita dalla sua decisione di costituirsi alle forze dell’ordine e finire in prigione senza averla consultata, il personaggio sembri essere caduto nuovamente nella stessa trappola.
Ma, da un altro lato, è bene anche sottolineare come la scelta che ha fatto – qualsiasi essa sia – sia stata ispirata dalla convinzione di non poter essere il genere di eroe positivo che Flash e Supergirl rappresentano, una convinzione che gli fa anche decidere di mantenere segreto il suo patto stretto con The Monitor, in modo da prendere sulle sue sole spalle il peso di questa difficile decisione e permettere agli altri di rimanere le persone ottimiste di sempre.
In sostanza Oliver non si dimostra solo disposto a offrire eventualmente la sua vita, ma anche la sua serenità, il che è una forma di sacrificio persino più altruistica e che non sempre viene affrontata in questo genere di serie.
Con la sconfitta di Super-Deegan – che grazie ad una telefonata di Batwoman ad Arrow, scopriamo essere stato rinchiuso ad Arkam – tutto sembra tornare alla normalità, tanto che Clark annuncia alla cugina la decisione di voler appendere il mantello al chiodo per qualche tempo, in attesa della nascita – che avverrà ad Argo City – del bambino che aspetta da Lois, alla quale chiede anche di sposarlo.
Ma come ben sappiamo nulla è come appare, soprattutto nell’Arrowverse e, proprio nei momenti finali dell’episodio, grazie alle parole rivolte da Psycho Pirate a Deegan/Doctor Destiny, scopriamo come il crossover appena conclusosi non sia stato altro che un portale aperto sull’evento del prossimo anno che sarà intitolato Crisi sulle Terre infinite.
La seconda metà delle stagioni di The Flash, Supergirl e Arrow tornerà rispettivamente in onda negli Stati Uniti, dopo la pausa natalizia, martedì 15 gennaio, domenica 20 gennaio e lunedì 21 gennaio su The CW.