Potrebbe essere prematuro affermarlo, siamo solo al terzo episodio della settima stagione di Arrow, ma – al momento, la permanenza di Oliver Queen nel carcere di massima sicurezza di Slabside, è stata gestita dagli autori della serie capostipite dell’Arrowverse in maniera decisamente più avvincente di quanto abbiamo visto accadere a Barry Allen in The Flash.Non solo, infatti, tutto ciò che sta succedendo all’interno dello Slabside ha uno svolgimento organico, ma sta regalando alcune delle più brutali e meglio coreografate scene di lotta della serie. Ciò che rende particolarmente avvincente questa trama è anche il modo in cui stia lentamente, ma inesorabilmente, cancellando i “progressi” fatti da Oliver Queen in questi lunghi anni. Agli esordi della serie, il protagonista era infatti un giustiziere senza troppi scrupoli, disposto a tutto pur di ottenere la sua versione della giustizia, ma negli anni, si era trasformato in un eroe ben diverso, deciso a sacrificare tutto di se stesso, pur di ricorrere sempre alla soluzione più giusta ed equilibrata, fino a giungere alla decisione di non uccidere più.
Lentamente, grazie (o a causa) della sua permanenza in carcere, stiamo vedendo però Oliver scivolare inesorabilmente in un baratro dal quale sembrava essere uscito da tempo, un cambiamento che potrebbe farlo tornare l’uomo oscuro e disposto ad accettare discutibili compromessi che abbiamo conosciuto nei primi anni dello show e che potrebbe peraltro avere seri problemi a riabituarsi alla vita civile una volta uscito dal mondo brutale e violento in cui è confinato già da diverso tempo. Per quanto un Green Arrow giusto ed eroico abbia funzionato per un certo tempo, dobbiamo ammettere che accogliamo con un certo piacere il ritorno della serie alla brutalità delle sue origini, facendo sporcare di nuovo le mani al suo protagonista con azioni estreme che potrebbero avere un impatto permanente sul genere di eroe e persona che potrebbe diventare in futuro.
Mentre la serie sembra aver dimenticato di risolvere il mistero del nuovo Green Arrow, che era spuntato a Starling City lasciando tutti di stucco, e concede forse troppo tempo ad una storyline secondaria che tratta nuovamente il tema della fiducia tra i partner lavorativi e di vita Diggle e Lyla, con l’aggiunta di uno scorcio a dir poco superfluo su quello che è il ruolo di Curtis all’interno della ARGUS, cercando disperatamente di trovare un’allocazione sensata a personaggi come Rene, Dinah e appunto Curtis, che hanno sempre meno peso nella trama orizzontale dello show, un altro dei protagonisti della serie sta inaspettatamente compiendo la sua personale discesa verso l’oscurità, in maniera non dissimile al marito.
Più volte abbiamo accennato a come la Felicity Smoak della settima stagione sia profondamente diversa dal personaggio spensierato ed innocente dei primi anni, ma – in Crossing Lines – gli autori portano l’evoluzione del genio informatico ad un nuovo livello, mostrando come la signora Queen sia disposta a tutto pur di cercare di eliminare la minaccia di Diaz e salvare il marito, compreso allearsi con l’agente speciale Samandra Watson – e tradirla – e portare avanti un piano alternativo, aiutata da Rene, volto alla cattura di Silencer, il membro più minaccioso dei Longbow Hunters, al fine di arrivare al Dragone. Come le abbiamo ormai sentito ripetere più volte, Felicity non ha più nulla da perdere e non mostra la minima esitazione dell’usare la Watson, dimostrando come sia ormai disposta a rischiare il tutto per tutto per ottenere quello che vuole, proprio come Oliver è disposto a mettere in gioco la sua anima per proteggere la propria famiglia dall’interno del carcere.
Per quanto concerne invece Ricardo Diaz, continuiamo a sospendere il nostro giudizio anche alla luce degli eventi di Crossing Lines, nei quali vediamo il criminale impossessarsi di una sostanza in grado di dargli una super forza, che ricorda molto da vicino il Mirakuru che contribuì alla trasformazione di Roy Harper.
Con grande sorpresa, ammettiamo inoltre di aver sentito la nostalgia dei flash-forward e della storia di William e Roy che, nel futuro, avevano deciso di tornare a Starling City sulle tracce di Green Arrow, pur apprezzando comunque la scelta degli autori di dosarne l’uso, il che dimostra come abbiano ascoltato e fatto proprie le critiche rivolte negli ultimi anni all’uso eccessivo dei flashback fatto nello show.
https://www.youtube.com/watch?v=AvGE-jisUIw
La settima stagione di Arrow va in onda negli Stati Uniti, nel suo nuovo time-slot, ogni lunedì su The CW.