La terza stagione di Supergirl, a questo punto lo possiamo dire, è stata tutt’altro che esaltante ed il finale di stagione, intitolato Battles Lost and Won, è un perfetto specchio di quello che è stato il faticoso svolgimento di un trama generalmente poco attenta e, nel complesso, non troppo coinvolgente.
E come se gli autori si fossero resi conto dei problemi con i quali si sono scontrati, tutta la questione di Reign – che è stata il fulcro della stagione – ha infatti finito per concludersi in maniera quasi sbrigativa, lasciando spazio al futuro, alla chiusura di alcune storyline e alle premesse di quella che sarà la quarta stagione dello show.
Nonostante il bilancio sia quindi tutt’altro che positivo, ci sono dei momenti che spiccano nell’episodio e che rendono giustizia ad alcune storyline, come per esempio il commovente addio tra J’onn (David Harewood) e suo padre M’rynn (Carl Lumbly), prima che quest’ultimo gli trasmettesse una delle sue più antiche memorie e si sacrificasse per impedire la terraformazione che avrebbe trasformato il pianeta in una nuova Krypton. Il rapporto tra il direttore del DEO ed il suo ritrovato genitore è forse stata una delle trame meglio riuscite della stagione e, anche solo per questa ragione, avrebbe probabilmente meritato maggiore spazio, ma resta comunque un punto a favore degli autori che sono riusciti renderla così autentica ed emotivamente coinvolgente fino agli ultimi istanti di vita di M’rynn, che segneranno peraltro un grande cambiamento per suo figlio e per il suo futuro.
Dove la strada comincia invece a farsi più difficile, oltre che nella maniera quasi sbrigativa in cui viene conclusa la faccenda Reign, è nel modo in cui viene affrontato uno dei temi principali della stagione e cioè la difficoltà di Kara Danvers di conciliare il suo ruolo da “civile” con quello di super eroina. Stranamente, e per lo più da quando lo show è ritornato dopo il suo lungo hiatus, Kara è infatti quasi completamente scomparsa dal radar, per dare la priorità a Supergirl ed alla sua missione, lasciando in parte incompiuta questa trama, nonostante la stagione si concluda proprio con la decisione della protagonista di rimanere sulla Terra e non seguire sua madre Alura ed i superstiti del suo stesso popolo, tanto da rendere il saluto finale tra madre e figlia molto meno coinvolgente di quello che avrebbe potuto e dovuto essere considerate le circostanze.
Anche un’altro punto centrale della trama di questa stagione, a nostro avviso, ha lasciato molto a desiderare e riguarda l’addio di Mon-El e Kara. Solo di ieri è la notizia ufficiale che Chris Wood non tornerà nello show e che è sempre stato il piano degli autori di costruire per lui una storyline che non sarebbe durata più di due anni, offrendo ai due sfortunati amanti una sorta di epilogo, così lo hanno definito, “alla Casablanca“, in cui due personaggi che, in circostanze diverse, sarebbero stati la perfetta coppia, prediligono invece il dovere all’amore.
Per quanto l’intento sia quindi nobile, resta l’amaro in bocca della conclusione di quella che era stata introdotta come un’epica storia d’amore e che invece ottiene un epilogo piuttosto amaro e piuttosto freddo. Sebbene infatti Mon-El sia di fatto ancora sposato e sia quindi comprensibile il motivo per cui i due non si lascino andare ad alcun genere di effusione o ad un addio più caloroso, tra loro aleggia la scomoda presenza della scelta di lui di rimanere se non fosse stato per Brainy e per le difficili notizie che reca con sé dal futuro, così come la discutibile decisione di concedere una stagione alla riabilitazione di un personaggio per poi, di fatto, farlo scomparire metaforicamente nel tramonto.
Anche il ritorno di Brainy (Jesse Rath), come annunciato, non sarà affatto casuale, poiché il personaggio scambierà di fatto il suo posto con Winn (Jeremy Jordan) – quest’ultimo è recentemente passato dallo status di regular, nella serie, a quello di ricorrente – diventando quindi la nuova mente del DEO, mentre il compianto amico fedele di Kara seguirà i membri della Legione nel futuro, trovando finalmente lo scopo che cercava ormai da tempo nella vita.
La conclusione di Battles Lost and Won, come accennavamo, lascia quindi aperte diverse porte per la prossima stagione: James che rivela la propria identità come Guardian, J’onn che lascia la direzione del DEO nelle mani di Alex, la quale – a sua volta – potrà quindi esaudire il suo sogno di diventare madre trovandosi in una posizione più sicura e che non le imporrà di scendere in campo rischiando quotidianamente la vita, Lena che dimostrerà di avere fini nascosti quando si scopre che ha deciso di conservare un frammento della pietra che è servita per sconfiggere Reign e, più di ogni altra cosa, la comparsa di un doppelgänger di Supergirl o Kara nella lontana e fredda Siberia, come probabile conseguenze della decisione di quest’ultima di tornare indietro nel tempo per impedire la morte di J’onn, Mon-El e Alura durante il loro scontro finale con Reign, come se l’esperienza vissuta da Barry Allen (di cui peraltro Kara è ben consapevole) non abbia insegnato nulla nessuno!
Supergirl, già rinnovato per una quarta stagione, tornerà in onda negli Stati Uniti presumibilmente ad ottobre, sempre su The CW ma di domenica, invece che di lunedì.