Il finale della quarta stagione di The Flash avrebbe potuto tranquillamente intitolarsi “All you need is love,” dopotutto, alla fine dei conti, ciò che sconfiggerà definitivamente Clifford DeVoe sarà proprio la sua incapacità di comprendere come il legame emotivo tra i membri del Team Flash possa segnare la sua rovina, rivelandosi l’unica variabile che il geniale nemico del protagonista sarà incapace di prevedere.
We Are The Flash, proprio come questa stagione nel suo complesso, ha finito per rivelarsi un episodio pieno di azione e colpi di scena, che ha permesso allo show di riacquistare pienamente quei toni leggeri e dinamici, punteggiati da momenti commoventi, che avevano costituito l’aspetto più interessante della serie ai suoi esordi, soprattutto alla luce di una terza stagione che aveva preso una piega pericolosamente drammatica. Il bilancio del percorso che ci ha portato all’episodio finale è quindi generalmente positivo, anche se la stagione è risultata nel complesso a volte un po’ stanca e non particolarmente innovativa sul piano delle idee.
Che Marlize, per esempio, sarebbe stata la causa scatenante dello sgretolamento del piano di suo marito non è risultata certo una sorpresa, sebbene il suo piano di spedire Barry nella coscienza di DeVoe, usando i poteri psichici di una Cecille in pieno travaglio, per cercare la parte migliore di lui e fermarlo, al contrario, lo sia stata.
Molto intelligentemente gli autori hanno anche risolto il problema della dipartita di Ralph Dibny, che Barry/The Flash ritroverà appunto che vaga nella coscienza del suo nemico che stava ancora usando il suo corpo ed al quale sarà quindi salvata la vita nell’evidente intento di continuare ad usare uno dei personaggi rivelazione di questa stagione anche il prossimo anno.
Dopo uno scontro doppio che si svolge nella realtà tra un DeVoe in carne ed ossa contro il Team Flash e una sua proiezione che vaga nella sua stessa coscienza e che, in una mossa alla Inception, si moltiplicherà per affrontare Ralph e Barry, il Pensatore verrà apparentemente sconfitto in un finale forse un po’ troppo deludente considerate le aspettative.
Dal punto di vista prettamente tecnico dispiace che gli autori – che hanno girato, solo due episodi prima, una delle scene d’azione migliori dell’intera serie con effetti speciali strabilianti, quando DeVoe usa nello stesso momento tutti i poteri dei metaumani che ha assorbito – abbiano invece realizzato quello che avrebbe dovuto essere lo scontro finale tra il Pensatore contro i suoi nemici in maniera decisamente meno spettacolare e più econimica.
Per quanto ricca d’azione, la scena tra i cloni di DeVoe ed i nostri eroi è risultata infatti, almeno qualitativamente parlando e dal punto di vista degli effetti speciali, decisamente inferiore alle aspettative.
Ciò detto, quella che sembra la fine del piano di DeVoe, che avviene sospettosamente in anticipo rispetto ai 45 minuti di episodio, sarà invece solo l’ultima mossa della nemesi di Barry il quale, trasformatosi in un ologramma, minaccerà le vite di tutti gli abitanti di Central City facendo schiantare il satellite, residuo del suo piano fallito, sulle loro teste.
Mentre il Team Flash tutto si aggira per la città aiutando i propri concittadini, da cui ovviamente il titolo considerato lo sforzo di gruppo che viene fatto, The Flash – rischiando la propria vita – si incarica di distruggere il satellite prima che tocchi il suolo, ricevendo però un inaspettato aiuto e riuscendo – questa volta definitivamente – a scrivere la parola fine sotto il piano del Pensatore il quale si rivelerà appunto incapace di comprendere come il legame dei membri del Team Flash con il loro amico Ralph possa aver segnato la sua fine.
A sorpresa – questa volta per davvero! – e nonostante l’intervento di Marlize sul casco usato da Harrison Wells, il personaggio interpretato da Thomas Cavanagh, che non riuscirà a recuperare la propria intelligenza, ma che verrà comunque salvato dall’intorpidimento nel quale era caduto, darà quello che sembra un addio al resto del Team, dichiarando di voler tornare da sua figlia. Non ci è dato di sapere se questo finale segni davvero la fine della collaborazione di Cavanagh con la serie, dopotutto ha avuto più cloni e versioni il personaggio di Harry di qualsiasi altro si sia mai visto in una serie televisiva, ma dai volti dei suoi amici e da quel “è la fine di un’era” pronunciato dalla Caitlin di Danielle Panabaker, così sembrerebbe, il che segnerebbe davvero una terribile perdita per lo show.
Mentre, nel finale dell’episodio, il Team festeggia la vittoria ed il ritorno di Ralph e la nascita della piccola Jenna, a fare visita al gruppo festante arriverà anche Wally, il quale rivelerà al padre quanto entusiasta egli sia della scelta di rimanere con le Leggende, ma soprattutto i festeggiamenti saranno interrotti dalla misteriosa ragazza che abbiamo visto comparire più volte nell’arco della stagione, nonché la velocista che ha aiutato Barry a sbarazzarsi del satellite in caduta libera sulla città, la quale rivelerà – con grande shock dei diretti interessati – di venire dal futuro e di essere Nora Allen, la figlia di Barry ed Iris e di essere in seri guai, preparando chiaramente il terreno per la prossima stagione.
La quinta stagione di The Flash andrà in onda negli Stati Uniti presumibilmente a ottobre del 2018, sempre su The CW.