Sentivamo bisogno da lungo tempo di un episodio come Doppelganger che ci riconciliasse, almeno in parte, con questa sesta stagione di Arrow che – non ne abbiamo fatto grande mistero – si è rivelata una delle più deludenti della serie.
Nonostante il piacere regalatoci dalla visione dell’episodio, bisogna sottolineare però che, come nel caso delle puntate dedicate al Deathstroke di Manu Bennett, Doppelganger funziona soprattutto perché funge quasi da stand-alone e perché, considerata soprattutto la trama della prossima puntata, sembra abbia avuto il compito di introdurre il possibile congedo di Willa Holland dallo show. Non è un mistero che negli ultimi anni, per motivi contrattuali, il personaggio di Thea Queen sia stata sottoutilizzato ed il fatto che finalmente torni ad avere una storyline degna di questo nome, che coincide proprio con il ritorno del suo grande amore Roy Harper (Colton Haynes), non fa che dare una progressione logica alla sua storia, soprattutto in una stagione in cui la logica è una grande assente.
Il senso di perdita del pubblico nel non avere l’opportunità di vedere la storyline di Thea Queen sviluppata in maniera più consistente in queste ultime stagioni coincide in un certo senso con quello del personaggio stesso, che ammette con Oliver di essersi sentita persa negli ultimi anni e che Roy è l’ultimo ricordo davvero felice legato ad una vita che è stata sconvolta dagli effetti collaterali dell’uso del Pozzo di Lazzaro prima e del coma poi.
La consapevolezza che esista per lei la possibilità di un lieto fine assieme a Roy, così come suggeritogli dal fratello, diventa quindi una realtà sempre più concreta, soprattutto alla luce di quello che sembra accadrà in The Thanatos Guild.
Proprio come successe ad Oliver, Thea si ritroverà apparentemente nella scomoda posizione di essere, in quanto figlia di Malcolm Merlyn, l’erede designata della Lega degli Assassini: la possibilità che, al contrario di quanto avvenuto con il fratello, la giovane Queen riesca a scampare a questo pericolo grazie alla possibilità di fuggire con Roy, ci appare una perfetta quadratura del cerchio per la loro storia, sia in quanto eroi che come coppia.
Doppelganger tuttavia non riguarda solo Thea Queen, ma – proprio come anticipa il titolo – anche la posizione della Laurel Lance di Terra-2 che, cogliendo di sorpresa sia Quentin che Oliver, ha deciso, alla fine della scorsa puntata, di fingersi la vera Laurel agli occhi del mondo, per prendere per sempre un posto nella società di Star City.
La scelta degli autori di percorrere la strada della redenzione per il personaggio è ormai evidente, anche se è altrettanto chiaro l’intento di lasciare gli spettatori nel dubbio circa le vere intenzioni di Black Siren, soprattutto ora che, pur avendo aiutato il Team Arrow, il personaggio sembra essersi comunque lasciato aperta una possibilità di far parte del Team Diaz.
La nostra speranza è che tutta l’idea del riscatto di Laurel-2 finisca per funzionare proprio perché avverrà più per convenienza che per vero pentimento: sarebbe infatti coerente che un personaggio come Black Siren, evidentemente abituata a curare esclusivamente il proprio interesse, continuasse a mantenere i piedi in due scarpe, prendendo una decisione definitiva solo quando i suoi interessi la porteranno a scegliere una fazione piuttosto che un’altra. Una volta che questo sarà avvenuto, ci sarà tempo per assistere ad un’autentica ed organica trasformazione del personaggio che potrebbe avvenire anche nella prossima stagione.
In un episodio quasi perfetto, soprattutto se paragonato all’andamento generale della serie, non poteva mancare comunque qualche passo falso, perlopiù collegato – non a caso – alla trama orizzontante della stagione: in sostanza, quando Doppelganger smette di essere uno stand-alone e si scontra con la problematica realtà, cominciano anche i problemi.
Nello specifico, proprio come nel caso della storyline di Cayden James, finita in maniera piuttosto ignominiosa, soprattutto considerato l’interprete che gli autori avevano a disposizione, in questo episodio, con altrettanta noncurante nonchalance, cadono le accuse contro contro Oliver Queen, a rischio di impeachment perché ritenuto essere Green Arrow.
Sorvoliamo sul fatto che il tutto succeda senza che vi sia traccia di Samandra Watson, la sua principale accusatrice, ma la semplicità con cui viene conclusa questa trama per dare spazio a quella di Roy, ci lascia con più di qualche dubbio.
Come siamo d’altronde perplessi dalle preoccupanti affermazioni di John Diggle il quale, soprattutto ora che i suoi problemi di salute sono solo un ricordo, sembra aspettarsi ancora che Oliver attacchi definitivamente l’arco al chiodo per cedergli il ruolo di Green Arrow. Questa particolare trama non ha mai avuto molto senso ai nostri occhi, soprattutto perché non afferriamo la differenza tra servire Star City sotto le spoglie di Green Arrow o di Spartan, e ne ha ancora meno ora che Oliver ha chiarito il suo ruolo con il figlio William. L’idea che gli autori non l’abbiano quindi lasciata cadere nel dimenticatoio, come per altro è capitato con altre storyline ben più riuscite, è quantomeno spiazzante.
Ultimo, ma non ultimo, Doppelganger funziona come definitiva incoronazione di Kirk Acevedo nel ruolo di cattivo di stagione di Ricardo Diaz quando si scopre che il personaggio tiene sotto scacco il dipartimento di polizia della città, quasi interamente da lui corrotto. Per quanto circolino teorie circa una mente superiore che stia in realtà tenendo anche i fili di questo personaggio, noi siamo del partito che non vi siano ulteriori inganni o scappatoie e che Diaz sia esattamente quello che appare, anche perché pensare che vi sia un ulteriore misterioso manipolatore dietro le sue azioni, sarebbe come ricalcare la trama di Cayden James che ci siamo appena lasciati alle spalle e per quanto la nostra fiducia nei confronti degli autori non sia esattamente ai massimi storici, ci auguriamo (e periamo!) che non commettano un ennesimo guazzabuglio narrativo nella stagione.
La sesta stagione di Arrow andrà in hiatus per due settimane e tornerà in onda negli Stati Uniti, con l’episodio The Thanatos Guild, giovedì 29 marzo su The CW.