Before: una serie dall'intenso ritmo che non raggiunge il climax

Before: una serie dall’intenso ritmo che non raggiunge il climax

Un bambino, strane ombre terrorizzanti che strisciano lungo i muri come tentacoli pronti ad afferrare il pubblico, traumi, uno psicologo sull’orlo della pensione che fatica a venire a patti con la morte della moglie (Judith Light), un mistero che li lega: in Before di Apple TV+ sembrano esserci tutti gli elementi per il perfetto racconto dell’orrore, con un serioso Billy Crystal che interpreta il personaggio del Dottor Eli Adler, perfettamente immerso nel suo ruolo drammatico.

Di cosa parla Before

In Before il Dottor Eli Adler è uno psicologo infantile che, come nel più classico dei cliché, fatica a curare a sé stesso e riprendersi dall’apparente suicidio della moglie, che mette comprensibilmente in discussione il suo ruolo di marito, ma anche di professionista.
È in questo delicato momento della sua esistenza che il giovane Noah (Jacobi Jupe) irrompe letteralmente nella sua casa, rivelandosi un bambino difficile, che inizialmente si rifiuta di parlare e che più avanti Eli scoprirà essere stato dato in affidamento ad una sua vicina di casa, Denise (Rosie Perez), decisa a non abbandonarlo come il sistema sembra essersi arreso a fare, a causa del suo comportamento spesso violento, prigioniero di un cieco terrore che non gli dà tregua.

Per coincidenza, ma anche per scuoterlo da suo stato di doloroso torpore, una collega di Eli, Gail (Sakina Jaffrey), lo prega di prendere in carico il caso di un bambino con gravi problemi comportamentali, che si rivelerà essere proprio lo stesso che ha fatto irruzione nel suo appartamento. Attratto dal caso di Noah, che quando comincia a parlare rivela di conoscere lingue ormai morte, come l’olandese del XVII secolo, ma soprattutto dal misterioso legame che sembra avere con la sua personale tragedia, il medico, con lo sporadico aiuto dell’assistente e tuttofare Cleo (Ava Lalezarzadeh), decide di prenderlo in cura prima che venga strappato a Denise ed istituzionalizzato.

Un intenso ritmo che non raggiunge mai davvero il climax

Before, show in 10 episodi dall’insolita durata di circa 30 minuti ciascuno per una serie drammatica, è chiaramente stato concepito per imprimere alla narrazione un ritmo serrato ed onirico, ciò nonostante tende a volte perdersi in ripetizioni e lungaggini che non servono come meriterebbe un prodotto che avrebbe potuto essere di maggior rilievo, soprattutto grazie all’interpretazione del giovane Jacobi Jupe il quale, a fronte dei pochi dialoghi concessi al suo personaggio, riesce impeccabilmente a far immergere il pubblico nell’atmosfera di paura che sembra inghiottirlo.

Il senso più profondo di Before è legato al passaggio dalla vita alla morte ed alla difficoltà di accettarne l’inevitabilità, affrontandone la paura (per Noah) ed i difficili sensi di colpa che a volte si trascina dietro (per Eli), ma la soluzione finale del mistero che lega i due protagonisti finisce per essere una strana accozzaglia di superstizioni non ben delineate, che verranno rivelate nell’episodio finale in cui non si spiega mai davvero perché Noah sia diventato protagonista inconsapevole di una vicenda che attraversa letteralmente i secoli ed i cui aspetti soprannaturali sono decisamente meno intriganti di quello che la serie prometteva al debutto.

Before è disponibile da venerdì 25 ottobre su Apple TV+.