Legends of Tomorrow è il parco giochi dell’Arrowverse, niente in questa serie segue un senso logico, i personaggi – ad eccezione di Sara Lance (Caity Lotz) – non hanno sostanzialmente uno sviluppo emotivo/caratteriale e lo show si regge per la maggior parte sulle sue ottime scene d’azione. Eppure, nonostante tutto, è il perfetto rifugio per chiunque abbia voglia di trascorrere 45 minuti di puro divertimento, senza impegno alcuno.
Il punto forte di questa serie è proprio la sua capacità di prendersi costantemente in giro e probabilmente è per questo motivo che la prima, più drammatica, stagione è stata anche la meno interessante, perché questo ben assortito gruppo di strani personaggi è l’antitesi dell’idea precostituita dell’eroe, ma almeno ciascuno di loro ne è consapevole. Nonostante i protagonisti della serie continuino infatti ad autodefinirsi Leggende, nella realtà sono un Team di completi pasticcioni che salva la giornata sempre per il rotto della cuffia, prendendo le decisioni più incoscienti possibili.
In quest’ottica, la terza stagione, riprende con le Leggende che si ritrovano nel centro di una Los Angeles dominata dai dinosauri dopo che la loro battaglia contro la Legion of Doom si è conclusa con un effetto collaterale nemmeno troppo inaspettato: la frattura del tempo. Sebbene per i nostri eroi siano trascorsi pochi minuti, nella “realtà” sono passati cinque anni, duranti i quale Rip Hunter (Arthur Darvill) ha rimediato alla situazione creando il Time Bureau, un’organizzazione segreta persino tra le organizzazioni segrete il cui compito è quello di porre rimedio agli anacronismi storici (prima le chiamavamo aberrazioni) causate dalle Leggende. Comportandosi di fatto come i famigerati agenti tratti dai film della saga “Man in Black“, i rappresentanti del Time Bureau fanno scomparire qualsiasi anacronismo usando degli speciali portali e “sparaflesciando” con una pistola chiunque debba dimenticare ciò che ha visto, per non rischiare ulteriori incidenti. Di fronte a questa nuova realtà, le povere, reiette Leggende vengono congedate piuttosto rapidamente da Rip, il quale annuncia di non avere più bisogno dei loro servigi né tanto meno dei loro metodi eccessivamente invadenti.
Come era previsto, però, il ritorno alla vita normale – ad eccezione di Mick (Dominic Purcell) che si gode il meritato riposo ad Aruba e del professor Martin Stein (Victor Garber) che può finalmente riabbracciare la propria famiglia e la sua nuova figlia acquisita – non è dei più facili ed i nostri eroi finiscono per riunirsi, contro il parere di Rip, per riguadagnare il loro posto nella storia con la cattura di Giulio Cesare, un anacronismo nuovo di zecca giunto ad interrompere non invitato le vacanze di Mick.
“Nathan Heywood: Certe volte incasiniamo le cose per il meglio.”
Dopo aver recuperato/rubato il Waverider, il Team si mette all’opera, completa apparentemente la missione con sorprendente facilità (nonché con una fantastica scena di lotta tra Sara e Giulio Cesare), per poi scombussolare di nuovo tutto a causa di uno sciocco errore commesso da Nathan (Nick Zano). Alla fine dell’episodio, tuttavia, come anche lo stesso Rip Hunter sarà costretto ad ammettere, le Leggende riusciranno a provare la loro utilità in circostanze in cui non sarebbe stato possibile usare i guanti bianchi del Time Bureau o agire con la loro stessa discrezione, confermando come questo gruppo di disadattati sia il perfetto emblema del necessario centravanti di sfondamento utile a Rip ed ai suoi agenti in caso di estremo pericolo, coloro che chiami quando non hai sostanzialmente più carte da giocare, nonché un importante asset contro un nuovo, misterioso nemico di nome Mallus che viene citato per la prima volta in questa première.
Cosa ne pensate di Aruba-Con? Vi siete divertiti con il debutto della terza stagione di Legends of Tomorrow?
https://www.youtube.com/watch?v=69xTPHvZ77I
La terza stagione di Legends of Tomorrow va in onda negli Stati Uniti ogni martedì su the CW.