L’uomo più odiato di Internet: la recensione
La storia de L’uomo più odiato di Internet, come narra la docuserie di Netflix stessa nei suoi 3 episodi, il cui titolo è ispirato all’omonimo articolo di Rolling Stone del 2012 a firma di Alex Morris, è di quelle da far accapponare letteralmente la pelle e segue l’ascesa e la caduta di Hunter Moore, ideatore del sito IsAnyoneUp.com, una raccolta di foto di nudo messe a disposizione di quella che si definiva “la famiglia” di Moore al solo scopo di essere esposte al pubblico ludibrio ed ai perfidi insulti di coloro che seguivano ed idolatravano le imprese del loro leader, autoproclamatosi il Re di Internet. [CONTINUA]
Danny Strong: da autore ad attivista grazie a Dopesick | TvNews
Nel nuovo appuntamento con il nostro Podcast+ parliamo di come scrivere la serie Dopesick abbia trasformato il suo ideatore in un attivista anti-Sackler. [Ascolta il Podcast+]
Charlotte Laws: chi è la donna che ha fermato Hunter Moore
Nel documentario L’uomo più odiato di Internet, Charlotte Laws è descritta come un’eroina.
La donna che ha contribuito a fermare Hunter Moore, creatore e proprietario del sito IsAnyoneUp.com in cui, per i suoi 2 anni di attività, furono postate foto pornografiche, con e senza il consenso dei diretti interessati, che furono poi messi alla berlina dalla copiosa comunità che lo popolava, è solo brevemente descritta dagli autori come una donna caparbia, che da ragazza riusciva ad intrufolarsi ovunque volesse per incontrare le star del cinema che tanto amava, un’attività da cui trasse persino un libro intitolato Meet the Stars, promosso da personaggi come Larry King ed Oprah Winfrey. [CONTINUA]