Olicity, il fenomeno che ha investito Arrow e che amiamo odiare
Per molti anni uno degli argomenti più dibattuti di Arrow, la capostipite delle serie dell’Arrowverse che ha concluso la sua corsa il 28 gennaio dopo 8 stagioni, è stato senza dubbio Olicity, la ship costituita da Oliver Queen (Stephen Amell) e Felicity Smoak (Emily Bett Rickards), un inaspettato fenomeno che ha investito autori e pubblico e che ha sempre provocato sentimenti estremi, da un amore viscérale ad un odio atavico. Ma quali sono le ragioni di difensori e detrattori di Olicity? In questo speciale abbiamo provato ad analizzare questo fenomeno. [CONTINUA]
Supergirl 5×12 “Back From The Future – Part Two”: la recensione
La quinta stagione di Supergirl ci era stata introdotta come quella che avrebbe affrontato il tema dei rischi di un uso non oculato della tecnologia e, per quanto fosse sembrato attuale ed interessante, non è stato – a nostro avviso – sfruttato fino ad ora al meglio delle sue potenzialità dagli autori. Paragonato allo sforzo dello scorso anno di parafrasare il razzismo parlando di “odio nei confronti degli alieni“, l’argomento principale di quest’anno sembra essere infatti molto meno calato nella realtà, un fatto piuttosto evidente in Back From The Future Part Two. [CONTINUA]
Batwoman 1×12 “Take Your Choice”: la recensione
Se tra quelle dell’Arrowverse dovessimo scegliere la serie che ha avuto i maggiori benefici post-Crisi sulle Terre Infinite, la nostra scelta cadrebbe sicuramente su Batwoman. Dopo un inizio che avevamo giudicato traballante e che, a nostro avviso, aveva rovinato con una prematura rivelazione la sorpresa della scoperta della vera identità di Alice, con gli eventi occorsi in Take Your Choice, gli autori sono autenticamente riusciti a creare qualcosa di inaspettato ed emotivamente coinvolgente, che avrà certamente pesanti ripercussioni su tutti i protagonisti della serie. [CONTINUA]
The Flash 6×12 “A Girl Named Sue”: la recensione
Dopo più di 200 giorni (Ralph Dibny rivela di aver tenuto un conto molto preciso all’inizio dell’episodio) e, per noi spettatori, dalla fine della scorsa stagione, The Flash risolve finalmente il mistero della scomparsa di Sue Dearbon (Natalie Dreyfuss) con un episodio scoppiettante e pieno di energia che non dimentica contemporaneamente di far progredire la trama dedicata ad Iris ed alla sua scomparsa nell’Universo specchio. [CONTINUA]
Legends of Tomorrow 5×04 “A Head of Her Time”: la recensione
A Head of Her Time è sicuramente il migliore episodio di questa 5^ stagione di Legends of Tomorrow ed è anche una puntata nettamente divisa in due parti: una particolarmente drammatica ed un’altra ovviamente più scanzonata, in pure stile Leggende. Nel secondo caso, dopo che Sara lascia di nuovo il comando nelle mani di Ava, assentandosi per una missione, le Leggende (con Zari) si mettono sulle tracce della Ritornante della settimana: Maria Antonietta, interpretata da Courtney Ford. [CONTINUA]
Criminal Minds 15×10 “And in the End”: la recensione [FINALE DI SERIE]
Quella di Criminal Minds è una storia lunga 15 stagioni e 324 episodi, crediamo quindi che l’omaggio ad uno show come questo dovrebbe risultare in una nostalgica critica, più che nella mera recensione di un episodio finale. Perché anche se non è stato la prima – l’onore di portare sul piccolo schermo dei profiler va infatti all’omonimo show della NBC del 1995 – sicuramente questa serie è e resterà tra le più conosciute ad aver mostrato il mondo del crimine. Oggi la televisione pullula serie che trattano argomenti simili: da Prodigal Son, in onda su Fox, al più storicamente accurato Mindhunter di Netflix, i produttori televisivi hanno capito da tempo che le perversioni umane attraggono inevitabilmente un pubblico a cui piace essere spaventato, ma ai suoi esordi la strada di Criminal Minds non era così spianata come lo è ora e la serie ha anche sofferto per un ricambio nel suo cast che ne ha inevitabilmente segnato le performance, con ascolti sempre più tristemente in calo. [CONTINUA]
Grey’s Anatomy 16×14 “A Diagnosis”: la recensione
Grey’s Anatomy ci ha abituato da tempo alle stragi: nel corso dei suoi 16 anni di messa in onda sono morti in maniera tragica talmente tanti dei suoi protagonisti che è diventato difficile tenere il conto e A Diagnosis, in maniera più subdola del normale, è un altro episodio che fa letteralmente strage, anche se questa volta le vittime designate non sono persone, ma quasi tutte le relazioni sentimentali tra i vari personaggi della serie, un colpo meno difficile da assorbire. Per quanto sconvolgente sia il risultato finale di questo episodio, c’è da dire che quanto meno questa decisione ha anche il merito di esporre le molte ipocrisie di questa stagione. [CONTINUA]