Gli articoli della settimana 11-17 giugno 2018 con la recensione del nono episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale.
The Handmaid’s Tale 2×09 “Smart Power”: la recensione
Quello che non viene spiegato nella puntata di questa settimana di The Handmaid’s Tale e che rimane, di fatto, un mistero, è il motivo per il quale i rappresentanti del governo canadese abbiano sentito la necessità di invitare gli Waterford in rappresentanza di Gilead per aprire con loro un canale diplomatico. La scarna spiegazione di Fred, che accenna al fatto che l’attentato sia stato in qualche modo la ragione scatenante che ha portato a questo incontro, non ci ha convinto molto: il Canada dopotutto è il luogo dove si raccolgono i rifugiati di Gilead, persone come Luke o Moira scampate – se non alla morte – ad un destino certamente peggiore, per quale ragione quindi il governo di questo paese ha sentito l’esigenza di avvicinarsi al regime confinante, pallido e triste ricordo di quella che una volta era l’America? Sebbene non venga data una risposta logica a questo interrogativo, il soggiorno di Serena Joy e Fred avrà comunque conseguenze significative, sia per chi è partito che per chi, come June, è invece rimasto a casa. [CONTINUA]