Gli articoli della settimana 4-11 febbraio 2018 con lo speciale su Arrow e le recensioni di Lucifer, The Resident, The Alienist, Lethal Weapon, The X-Files, Grey’s Anatomy, Scandal e Arrow
Vigilante: il percorso di un eroe dalla sua prima comparsa alla sua caduta
Vicent Sobel alias Vigilante (Johann Urb) è comparso nella quinta stagione di Arrow come un personaggio che doveva servire un preciso scopo e cioè mescolare le carte in tavola a disposizione degli spettatori e lasciargli credere che dietro la sua maschera si nascondesse Adrian Chase (Josh Segarra). Come ben sappiamo il trucco si è rivelato vincente e la scoperta dello scorso anno che Adrian fosse in realtà Prometheus ha reso quella stagione una delle più convincenti della serie, almeno per quanto riguardava la gestione dell’antagonista dell’eroe. [CONTINUA]
Lucifer 3×14 “My Brother’s Keeper”: la recensione
My Brother’s Keeper è un episodio piuttosto diverso da quanto ci saremmo attesi sia dalla descrizione che dal promo della scorsa settimana ed invece di essere la solita puntata di Lucifer sfacciata e divertente, riesce ad equilibrare momenti brillanti con altri inaspettatamente intensi, anche se non evidenti, sicuramente favorita da un cast di supporto dello show sempre più interessante. [CONTINUA]
The Resident 1×04 “Identity Crisis”: la recensione
Come sarebbe The Resident se non si prefiggesse sono il compito di essere il conduttore di una denuncia sociale?
In un certo senso Identity Crisis risponde proprio a questo quesito, pur aggiungendo elementi a quella che, immaginiamo, sarà un’importante trama orizzontale della stagione e che riguarda i sospetti di Nic (Emily VanCamp) sulla dottoressa Lane Hunter e la decisione dell’infermiera di indagare sulla sua clinica privata. [CONTINUA]
The Alienist 1×03 “Silver Smile”: la recensione
Silver Smile è stato forse il migliore episodio di The Alienist dal suo debutto, sebbene alcuni elementi di cui abbiamo già parlato sia ancora presenti – i tentativi dei fratelli Isaacson di fare un’analisi forense della vittima sulla scena del crimine e quelli di Sara Howard di creare una sorta di profilo dell’assassino – la puntata si fa davvero interessante quando gli autori ci ricordano, in un certo senso, che questa è una serie ambientata nel secolo scorso, in una società caratterizzata da tutte le sue affettate e peculiari leggi, di cui il dottor Laszlo Kreizler, John Moore, Sara Howard ed i fratelli Isaacson sono ben strani rappresentanti. [CONTINUA]
Lethal Weapon 2×15 “An Inconvenient Ruth”: la recensione
Il B-romance è tornato, viva il B-romance!
Non abbiamo mai nascosto, nelle ultime recensioni, di sentire la mancanza del tipico sfottò tra Murtaugh e Riggs, quel continuo battibeccare su tutto, seguito dall’improvviso sostegno che dimostrano di avere uno verso l’altro, che ci hanno fatto amare questa serie contro ogni previsione e dopo puntate e puntate di puro dramma, con un Martin che aveva preso una spirale discendente sempre più pericolosa, in An Inconvenient Ruth, gli autori tornano a farci divertire senza mezzi termini, sfidiamo chiunque, solo per citare una delle tante gag, a non ridere di fronte allo sconcerto dei due partner quando scoprono che il sospettato che stanno interrogando non ha idea di cosa sia Kitt o di chi sia David Hasselhoff. [CONTINUA]
Grey’s Anatomy 14×12 “Harder, Better, Faster, Stronger”: la recensione
Nonostante un titolo apparentemente incalzante, Harder, Better, Faster, Stronger, non è l’episodio più emozionante di questa quattordicesima stagione di Grey’s Anatomy. Un po’ come nel caso del midseason finale di quest’anno – la serie andrà in pausa per tre settimane in vista dei Giochi Olimpici invernali – questa puntata non ci ha regalato i ritmi serrati a cui lo show ci ha da sempre abituati prima di uno hiatus ed ha scelto di concentrarsi piuttosto sulla gara tra i medici del Grey Sloan Memorial Hospital per sottoporre le idee rivoluzionarie che potrebbero permettere loro di aggiudicarsi un premio finale di 5 milioni di dollari e scrivere così il proprio nome nel firmamento delle stelle della medicina. [CONTINUA]
Scandal 7×11 “Army of One”: la recensione
In un incredibile (si fa per dire trattandosi di Scandal) capovolgimento di eventi Army of One si rivela la puntata che molti probabilmente aspettavano, l’episodio in cui Olivia Pope ricorda di avere una coscienza e decide di usarla. Tagliata fuori dai giochi, l’ora comincia con un’Olivia più pericolosa che mai, proprio perché ferita e messa da parte, soprattutto quando realizza che Jake ha ormai in pugno Mellie dopo averle rivelato che il suo capo dello staff è in realtà responsabile dell’omicidio del Presidente Rashad. [CONTINUA]
The X-Files: recensione dell’episodio 11×06 Kitten
Come era previsto, Kitten non si è rivelato il più brillante episodio di questa stagione del revival di The X-Files che, nonostante ascolti decisamente non esaltanti, a livello narrativo si sta dimostrando molto più soddisfacente della precedente, sia per quando concerne la mitologia dello show che lo status della relazione tra Mulder e Scully. [CONTINUA]
Arrow: recensione dell’episodio 6×13 The Devil’s Greatest Trick
The Devil’s Greatest Trick, quello che avrebbe dovuto essere un episodio di svolta per la sesta stagione di Arrow, con nostro grande disappunto ci lascia affrontare il lungo hiatus che ci attende a causa dell’inizio delle Olimpiadi Invernali con poche speranze circa l’andamento generale della stagione. Non tutto di questa puntata è ovviamente da condannare, ma ci sono molte criticabili decisioni autoriali di cui parlare. [CONTINUA]